• Il padre
 

Il Padre

 

Ma d’immensa portata è stata la presenza di padre Trapè nei sedici anni di insegnamento che egli ha donato alla Casa di Formazione. Cuore, mente, dottrina, amore appassionato a sant’Agostino, tutto ha messo al servizio delle Monache con una disponibilità e umiltà senza limiti.

Ci faceva anzi capire che veniva da noi con entusiasmo maggiore perché eravamo aperte e attente, assetate di apprendere da lui l’anima stessa di Agostino. Ma era lui che ci accendeva e formava e ... trasformava.

Alla sua scuola siamo nate come agostiniane contemplative in una identità chiara e felice.

Padre Trapè aveva l’arte e il potere di farci essere quel che dovevamo, volevamo ed eravamo chiamate ad essere.

E così con lui siamo entrate in contatto diretto con i testi di Agostino, che dalle sue parole, dal suo insegnamento, prendevano vita e ... attualità. Agostino ci si faceva vicino, contemporaneo, PADRE e MAESTRO di vita piena, illuminata.

Le Biblioteche dei Monasteri cominciavano a contenere i volumi agostiniani e poi dell’Opera Omnia di Agostino e le Monache conobbero la gioia di chinarsi su pagine e pagine di dottrina spirituale e di alta sapienza. Preziosissimo alimento specialmente per il cammino della contemplazione e per l’illuminazione sapienziale dell’esistenza. Due poli che Agostino seppe congiungere in un meraviglioso, sapiente equilibrio.

Il padre Trapè ha saputo condurci per questa strada e aiutare a vivere l’identità agostiniana con rinnovata consapevolezza e gioia.

Ma il ricordo del padre Trapè è reso ancora più vivo per il dono della sua innata sensibilità, con la quale ci ha accompagnato fin dal primo giorno dell’apertura della Casa di Formazione.

E proprio di questo giorno ricordo un suo gesto squisito. Arrivavo a Roma da Cascia, dal Monastero di S. Rita, nuova di tutto, da una Comunità allora fiorente, al Monastero dei Ss. Quattro Coronati, per aprirvi la Casa di Formazione. La Comunità era molto anziana, tranne alcuni membri; molto chiusa. padre Trapè aveva chiesto aiuto al Monastero de L’Aquila che aveva ceduto tre Monache, una delle quali - la Madre Immacolata Bravi - come Madre Superiora.

Giunta al portone ancora chiuso trovo proprio il padre Trapè, venuto per condividere il primo delicato impatto perché temeva mi potessi scoraggiare. Volle che entrassi con lui e con il padre La Valle, allora Assistente Federale.

Ma non fu così solo il primo giorno. Padre Trapè aveva il dono, non comune, di cogliere tutte le opportunità per impegnare la sua finezza di sentimenti, anche con sfumature impercettibili.

La sua paterna e vigile attenzione ci ha seguito sempre, in tutto. Sapevamo che in qualsiasi momento era a nostra disposizione, con ascolto affettuoso, con la sua serena disponibilità. Bastava bussare!

E per tutto questo, la collaborazione con lui navigava, nell’immenso orizzonte della fede, sicura, calma, serena, libera, costruttiva.

I dialoghi con lui erano sapidissimi, profondi, condotti sulla sicurezza assoluta della stima e del rispetto reciproco.

Credo valga la pena aggiungere che lo si consultava sicure e tranquille perché si sapeva bene che mai avrebbe mancato di discrezione, di nobiltà, mai avrebbe lasciato alcuna in disagio con una parola contro la carità, o con un giudizio affrettato.

La sua parola veniva dalla sua profonda rettitudine, dall’amore alla verità, dal rispetto per tutti.

Mai gli abbiamo colto sulle labbra una parola contro un confratello, una consorella o chiunque sia.

Ovviamente gli inizi della Casa di Formazione non sono stati facili. S’incontravano due realtà lontanissime tra loro: una comunità molto anziana, seppure di numero considerevole, e un impianto di vita assolutamente nuova. Addirittura una Casa di Formazione per Monache provenienti da tutti i Monasteri d’Italia appartenenti all’unica Federazione, più Postulanti, Novizie e Professe di voti temporanei.

Le Novizie vi avrebbero passato l’anno canonico, le Professe tre semestri, prima dei voti solenni.

Dovevamo gradatamente integrarci per essere, per lo spirito agostiniano che ci animava e costituiva, un’unica famiglia.

E padre Trapè camminava con noi: attento, vigile, vicino, pronto in ogni momento a sostenere, a consigliare, incoraggiare infondendo fiducia e speranza.

Pronto a trasmetterci, a parteciparci con sorprendente semplicità il suo entusiasmo.

Ricordo il suo consueto atteggiamento quando entrava in Biblioteca per dettarci la sua lezione: Evviva!, quasi a significare che prima entrava il cuore, e che lui veniva con gioia!

Lui presente, non si sarebbe mai pensato a retrocedere. E ci prestava il medesimo ascolto, sia quando gli confidavamo gli inevitabili iniziali disagi della convivenza, sia quando affrontavamo questioni vitali per la nostra vita agostiniana.

E con la stessa attenzione, con lo stesso sensibile ascolto parlava con le giovani e con le anziane. Teso sempre ai grandi obiettivi: aiutare l’Ordine e la Chiesa.

Altrettanto faceva quando gli capitava di visitare qualche nostro Monastero. Il suo sogno era che ogni Monastero potesse essere un piccolo centro di spiritualità che irradiasse, in umiltà, luce e sapienza agostiniana.

Lentamente, gradatamente, con la luce della teologia e il calore della spiritualità, offerti dalla scuola di triennio in triennio, col contributo generoso e prezioso di tanti docenti agostiniani, già impegnati presso l’Ateneo Augustinianum, la Casa di Formazione portò i suoi frutti.

Monache più entusiaste e preparate, l’apertura alle Fondazioni.

A Lecceto il risorgere dell’Eremo agostiniano e della spiritualità monastica, avvenuta raccogliendo l’eredità dei nostri antichi Padri e la forte tensione di santità scritta nello stesso stemma e simbolo dell’Eremo: Iicetum Vetus, sanctitatis illicium.

A Lecceto il sogno di padre Trapè si è avverato!

Né difficoltà, né resistenze interne, né timori o incomprensioni ci hanno arrestate: Diamo credito alla Provvidenza, ci aveva detto un giorno.

Ovviamente abbiamo parlato soltanto delle realtà più significative alle quali padre Trapè ha posto mano gettando in esse energie, affetto, cuore e mente, e che hanno deciso del rinnovamento e della rifioritura di alcune porzioni dell’Ordine.

Giorno per giorno egli ha rassicurato con la sua illuminata e discretissima presenza ogni passo del nostro cammino e ora, con lui vicino dal cielo, insieme al S. P. Agostino, cantiamo e camminiamo!

 

 

Finalmente viene alla luce la pubblicazione delle lezioni che il padre Agostino Trapè ha tenuto nella Casa di Formazione delle Monache presso il Monastero dei SS. Quattro Coronati a partire dall’anno 1971-1972 e fino all’anno della sua morte, nel 1987, anno centenario della Conversione del S. Padre Agostino. Commozione, gratitudine, gioia, responsabilità sono i sentimenti che si intrecciano nel nostro cuore insieme a tanti altri, tutti convergenti in un canto di riconoscenza al Signore, datore di ogni bene, mentre la figura amata di un Padre e di un Maestro si riaffaccia con rinnovata vivacità e freschezza ad accendere il cuore con il suo appassionato amore per S. Agostino e ad additare cammini antichi e sempre nuovi aperti e illuminati dalla dottrina spirituale agostiniana.

La “via agostiniana” che “dall’inquietudine” conduce alla beata contemplazione di Dio, riposo felice e sicuro di ogni cuore umano, si apre attraente e misteriosa, ardua e felice attraverso il linguaggio fluido e pieno di forza, proprio dell’esperto maestro e dell’innamorato agostiniano che fu il padre Trapè. Chi ascolta sente la luce, il calore e il gusto di Dio e del suo dolcissimo abissale mistero come venirgli incontro, quasi ad incoraggiare, ad agevolare la fatica dell’ascesa. Si sente come portato da una mano sicura e paterna, che sa dove vuol accompagnarlo, per quali sentieri e verso quale meta.

Sedici anni di insegnamento, e non pochi giorni, ci hanno confermato tutto questo, lasciandoci un patrimonio di dottrina agostiniana di straordinaria ricchezza, per un certo verso, inedito e tanto atteso. Il volumetto della Piccola Biblioteca Agostiniana “MARIA” ne è splendido saggio. Testimonianza inoltre di una dedizione senza limiti verso il ramo femminile dell’Ordine che al padre Trapè deve soprattutto la svolta culturale e della spiritualità avvenuta subito dopo il Concilio. Rinnovamento autentico, “ispirato”, sicuramente determinato dallo spirito, che ha deciso della chiarezza carismatica della nostra vita contemplativa e conseguentemente del cammino di tutte noi. Lo stesso P. Trapè dice d’avere inteso "mettere il fondamento della purificazione e della contemplazione". E di questo fondamento noi abbiamo bisogno per dare all'esperienza contemplativa tutta la concretezza e l'orizzonte possibili trattandosi del vertice e del cuore di tutta l'esperienza cristiana. Essa avviene infatti nello spazio di un cuore purificato, tutto teso alla pienezza d'amore che nel Cristo ha trovato la splendida immagine e il modello.

Raccomandiamo questi scritti alla lettura "meditata", all'approfondimento fatto col cuore e con la mente, specialmente delle nostre Sorelle. Il tema, in queste pagine svolto, è in diretto rapporto con l'esperienza della contemplazione, nostro desiderio, nostra meta. Ci si apre davanti, come in una luminosissima immagine, il cammino ascensionale verso la santa Montagna sulla quale Dio e l'anima si abbracciano in un'unica Luce d'Amore, in un palpito di vita senza confini, sempre giovane e sempre nuova. P. Trapè ci conduce attraverso i gradi dell'ascensione partecipandoci il suo entusiasmo, la sua passione per i cammini dello spirito tracciati dal cuore di Agostino, cercatore instancabile, orante e appassionato del suo Dio.

Pane quotidiano della nostra vita monastica, esso tuttavia potrà sostenere i passi cristiani d'ogni credente che non cede alla mediocre andatura dell'uomo che non conosce realmente le provocazioni del Dio di Gesù Cristo.

 

GRAZIE, padre Trapè!

Ci sei stato Padre e Maestro,

vera «traccia di Dio»

e delle Sue vie,

guida a comprendere

la grande anima di Agostino

e ad amare

quale pista di santità

l‘ideale monastico

che egli ci ha lasciato.

Ci hai consegnato la tua fede

ardente incrollabile serena

nella speranza

dei beni eterni tanto attesi.

Ti sentiamo vivo in mezzo a noi

partecipe del nostro cammino

ancora padre fratello amico.

 

Tu vieni continuamente a farci da maestro nella innamorata conoscenza di S. Agostino e della sua spiritualità che anima il suo ideale monastico.

Ed è proprio attraverso te, carissimo Padre, che l’ideale di S. Agostino, nella sua radice evangelica ed ecclesiale e nella sua sorprendente attualità e permanente novità, si rivela sempre più la chiave che ci apre alla comprensione della sua anima appassionata di tale ideale monastico. Esso è in Agostino sostanza e movimento d’amore che muove la ricerca e fiorisce in una teologia assetata e ansiosa di penetrare i divini Misteri.

Dalla totalità di adesione al Dio che lo ha convertito a Sé muoverà l’instancabile bussare alle porte del mistero cristiano: la Trinità, il Cristo, la Chiesa, un unico mistero fondato sulla roccia dell’Amore, sull’ontologia di un amore che ha consumato tutta la sua esistenza.

E tu, Padre Trapè, di questo amore, di questa passione agostiniana, ci hai parlato per tutti gli anni che ci hai dedicato nella Casa di Formazione, dal 1972 fino alla fine della tua vita!

Con accenti di una stupefacente attualità e freschezza.

Questa freschezza oggi vogliamo condividere con tutti i fratelli e le sorelle, con la gioia di chi vuol riproporre il ritorno alle fonti, la rivisitazione della grazia delle origini, l’entusiasmo per il dono di un carisma che, dallo Spirito, è stato seminato nel cuore della Chiesa.

Le tue figlie, padre Trapè carissimo, le tue “alunne”, se ne faranno voce, ne prolungheranno la bellezza.

GRAZIE!

 

(Alessandra Macajone, osa, 1988)

 

 

Scrivo con profonda gratitudine e venerazione verso un uomo, un Padre, che ho visto e sperimentato sempre nobile, e con una tempra di fede costante e robusta, senza flessioni. Innamorato di suo Padre S. Agostino, attaccato e fedele all'Ordine che ha servito con coraggio, con intelligenza lucidissima ed aperta, con spirito lungimirante, con animo sempre entusiasta. Mai ho colto in lui una flessione in questo senso.

Di una lui una cosa – perché rara – voglio fissare subito: mai dalle sue labbra ho ascoltato una parola men che nobile. Mai una parola che potesse ledere la stima di un suo Fratello agostiniano o di una Sorella agostiniana, o del resto alcun'altra persona.

Il suo linguaggio, il suo dialogo sempre è stato oggettivo, saggio, sereno profondamente, anche quando doveva parlare di realtà dolorose e per lui crocifiggenti.

Manifestava dolore per un valore non rispettato, per l'ideale agostiniano non sufficientemente perseguito, non adeguatamente amato, ma senza nulla che potesse essere ripiegamento sulla sua persona.

Certo era lucidamente cosciente del suo valore e della sua "responsabilità" all'interno dell'Ordine, anche quando la situazione lo collocò alquanto in ombra.

Aveva la straordinaria capacità di far "innamorare" di S. Agostino chiunque lo sentisse parlare di lui, e soprattutto le sue figlie e le sue "alunne" della Casa di Formazione della Federazione nel Monastero dei Ss. Quattro Coronati in Roma. Egli ci ha fatto da maestro nella conoscenza di S. Agostino e della sua spiritualità che anima il suo ideale monastico.

Ed è proprio attraverso lui, il carissimo Padre Trapè, che l'ideale di S. Agostino, nella sua radice evangelica ed ecclesiale e nella sua sorprendente attualità e permanente novità, si rivela sempre più la chiave che ci apre alla comprensione della sua anima appassionata della vita monastica. Esso è in Agostino sostanza e movimento d'amore che muove la ricerca e fiorisce in una teologia assetata e ansiosa di penetrare i divini Misteri. Dalla totalità di adesione al Dio che lo ha convertito a Sé muoverà l'instacabile bussare alle porte del mistero cristiano: la Trinità, il Cristo, la Chiesa, un unico mistero fondato sulla roccia dell'Amore, sull'ontologia di un amore che ha consumato tutta la sua esistenza.

E padre Trapè, di questo amore, di questa passione agostiniana, ha parlato per tutti gli anni che ci ha dedicato nella Casa di Formazione, dal 1972 fino alla fine della tua vita, con accenti di una stupefacente attualità e freschezza. Questa freschezza noi vogliamo condividere con tutti i fratelli e le sorelle, con la gioia di chi vuol riproporre il ritorno alle fonti, la rivisitazione della grazia delle origini, l'entusiasmo per il dono di un carisma che, dallo Spirito, è stato seminato nel cuore della Chiesa.

 

(Alessandra Macajone, osa, 15 ottobre 1992)

 

 

Attraverso le sue parole, il padre Trapè ci guida nel cammino di fedeltà allo Spirito che Agostino ha vissuto e che ci ha trasmesso, accendendo il nostro cuore della sua stessa fiamma d‘amore. Un cammino ascensionale di desiderio, di nostalgia della Patria, di purificazione, di preghiera e di contemplazione, in una tensione sempre più alta e pura per raggiungere quella pienezza d‘amore che ha il suo splendido esempio in Cristo, nella sua santità.

Il contenuto di questi scritti, ripresi direttamente dalla registrazione e non rivisti dall’Autore, conserva tutta la spontaneità e la freschezza del linguaggio parlato e rivela il profondo affetto di padre Trapè verso chi l’ascoltava e il suo desiderio di trasmettere e condividere quanto più poteva le immense ricchezze del cuore di Agostino.

Grazie, carissimo padre Trapè!

 

(Dina Roda, o.s.a.)

 

 

Elenco corsi tenuti dal p. Trapè nella Casa di Formazione delle monache

presso il Monastero dei SS. Quattro Coronati

 

Elenco corsi

 

anno 1971 – 1972 Vita di contemplazione sulle orme di S. Agostino, formato pdf
anno 1973 – 1974 Comunità e Comunione, formato pdf
anno 1974 – 1975 La Verginità consacrata, formato pdf
anno 1975 – 1976 La lettera 130 in S. Agostino = PBA vol 22: La preghiera (Lettera a Proba)
anno 1976 – 1977 Commento alla lettera 187, La presenza di Dio - Inabitazione dello Spirito Santo (Lettera a Dardano), formato pdf
anno 1977 – 1978 Delizie delle anime consacrate - Decalogo agostiniano (Se bono viduitatis, 21, 26 e Regola), formato pdf
anno 1978 – 1979 Spiritualità agostiniana e spiritualità contemporanea, formato pdf
anno 1979 – 1980 Esposizione sui Salmi in S. Agostino
anno 1980 – 1981 Patrologia, formato pdf
anno 1981 – 1982
anno 1982 – 1983
anno 1983 – 1984 La dottrina trinitaria in S. Agostino e la vocazione contemplativa, formato pdf
anno 1984 – 1985 Il "De Trinitate", formato pdf
anno 1985 – 1986 Monachesimo agostiniano e contemplazione, formato pdf

 

Elenco corsi intensivi

 

1981 La preghiera in S. Agostino = Studi agostiniani, vol. 5: Sant’Agostino uomo e maestro di preghiera
1982 Fonti ispiratrici delle Costituzioni: Le Costituzioni come riflesso della spiritualità dell'Ordine, formato pdf
1983 Culto liturgico in S. Agostino e nella tradizione dell'Ordine, formato pdf
1984 Maria in S. Agostino = PBA vol. 12: Maria “Dignitas terrae”, formato pdf
1985 La Legge in S. Agostino, formato pdf
1986 La conversione in S. Agostino, formato pdf
1987 Dialogo sulla spiritualità agostiniana o carisma agostiniano

 

   

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