Istituto Patristico Augustinianum

 

Fondò l’Istituto Patristico « Augustinianum », che fu sempre il suo sogno e che poteva finalmente realizzare.

Sempre sorprendente, interessante e gustoso il modo come ricordava, soddisfatto e orgoglioso, quei tempi in cui, con una celerità quasi miracolosa, ottenne tutti i benestari sia per il rilascio del Decreto di erezione dell’« Institutum Patristicum Augustinianum », che per la costruzione dell’edifico stesso. Fu per il suo Ordine religioso e per lui un motivo di orgoglio aver preceduto qualunque altra richiesta simile da parte di altre Università.

Ringraziamo ancora la sua determinazione, il suo prestigio e le speciali amicizie.

Testo del comunicato stampa emesso dalla Radio Vaticana (28/IV/ 1970) sull’Istituto Patristico Augustinianum

«Il 25 luglio del 1969 la sacra Congregazione per l’Educazione Cattolica, accogliendo la richiesta del p. GeneraleAgostino Trapè,erigeva in Istituto Patristico lo studio teologico "Augustinianum" esistente presso la Curia generalizia agostiniana. In virtù di tale decreto gli alunni possono conseguire nel nuovo Istituto: il baccalaureato in teologia istituzionale, dopo il primo triennio, la licenza in teologia con specializzazione in patrologia, dopo un ulteriore biennio di corsi monografici sui Padri, il diploma di perfezionamento e il dottorato in teologia, rispettivamente uno e due anni dopo la licenza. I gradi accademici di cui sopra sono considerati gradi accademici della Pontificia Università Lateranense, cui è unito l’Istituto Patristico.

L’opportunità di tale nuova istituzione appare evidente se si considera che né in Roma né fuori vi è stata finora una facoltà che si dedicasse completamente agli studi patristici.

Lo scopo prefisso è di presentare agli alunni ‑ ecclesiastici e laici ‑ la possibilità di approfondire lo studio degli scritti dei Padri, sia d’Oriente che d’Occidente, sotto la guida esperta di illustri docenti, scelti tra noti specialisti in questo campo. L’Istituto sarà dotato di una biblioteca specializzata in cui verranno raccolte le opere più significative dei Padri e sui Padri. Farà parte della biblioteca anche una collezione di microfilms.

Utilità dell’Istituto. È ferma convinzione dei promotori dell’opera che lo studio della dottrina dei Padri, sia per l’eminente personalità degli autori che per la profondità di pensiero, come ha contribuito nel passato al progresso della teologia, così potrà anche oggi esercitare un grande benefico influsso sulla ricerca teologica e sulla formazione dei giovani, tanto più che molti problemi affrontati e risolti nel passato non sono dissimili a tanti problemi dottrinali che si presentano oggi.

Il perché di una scelta. L’Ordine agostiniano ha scelto per due motivi di servire la Chiesa nel campo degli studi patristici:

1) perché guarda a s. Agostino come a suo Padre e Fondatore;

2) perché crede veramente alla opportunità di questi studi e confida che i risultati compenseranno i gravi sacrifici affrontati finora per crearne le indispensabili strutture.

 

L’edificio destinato ad accogliere il nuovo Istituto, iniziato il 24 aprile 1968, è stato portato a termine in questi ultimi giorni. Si compone di tre distinti corpi di fabbrica:

a) un fabbricato frontale a due piani con seminterrato;

b) un fabbricato principale a T, comprendente 5 piani, con seminterrato;

c) la sala Auditorium (aula magna), con seminterrato.

 

Le opere di maggiore spicco sono: l’aula magna, la biblioteca e le aule scolastiche.

L’aula magna costituisce, con le sue linee sobrie e slanciate, un complesso architettonico di notevole interesse artistico. Dispone di circa 600 posti, distribuiti nella platea e nella galleria. È munita di impianto ad aria condizionata e dei necessari strumenti tecnici per la traduzione simultanea.

La biblioteca sicompone di due grandi sale di lettura; è fornita di emeroteca e di salette per microfilms, con un sottostante deposito della capienza di 250.000 volumi.

Le aule scolastiche sono nove in tutto con una capienza, rispettivamente, di 100, 60, 50 e 25 posti».

 

Riportiamo a questo proposito la sequenza di lettere ufficiali:


Pontificia Università Lateranense

Mons. Piolanti

Roma, 20 dicembre 1965

Reverendissimo Padre,

con viva soddisfazione ho accolto dalla S. Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi con gli Statuti il Decreto di aggregazione dello Studio Teologico Agostiniano di S. Monica alla Facoltà di Sacra Teologia di questa Università.

Mi sia permesso esprimere alla Paternità Vostra la letizia di tutta l’Università e mia personale per un atto, che ritengo una logica conclusione dei profondi legami che da lungo tempo hanno segnato la felice e fervida collaborazione dell’insigne Ordine Agostiniano con questa Università.

Collaborazione feconda, che annovera numerosi promotori ed artefici, in primo piano gli illustri Cardinali Agostino Ciasca e Luigi Sepiacci, e il celebre patrologo padre Antonio Casamassa, docenti valorosi per il loro sapere e per il loro amore alla Verità e alla Chiesa, tra i quali, e non certo ultimo per merito, salutiamo la P. V. Rev.ma. Mi sono limitato a ricordare soltanto alcune delle più venerande figure dei figli di sant’Agostino, che diedero onore e gloria a questa Università con l’apporto prezioso di una profonda e sana dottrina e di una vita ornata di splendide virtù religiose.

Ma la letizia si fa ancor più viva e più diffusa se consideriamo che tale aggregazione, in un momento di intenso e particolare travaglio dottrinale, determina e sostanzia una concentrazione di forze spirituali per l’affermazione e lo sviluppo della sana dottrina filosofica e teologica, sotto la guida luminosa degli insuperabili Maestri, sant’Agostino e S. Tommaso, tanto venerati nell’Istituto di S. Monica e nella Pontificia Università Lateranense.

Sono certo perciò che questi legami così profondi, ora giuridicamente consacrati e rafforzati, saranno altamente proficui per l’inclito Ordine Agostiniano, cui la Paternità Vostra Rev.ma presiede con tanta illuminata saggezza, e per questa Università, nell’adesione sempre più fervida al Supremo Magistero e nell’incondizionato servizio alla Ch?esa.

Accompagno le mie più cordiali felicitazioni con fervidi voti augurali per la sua degna Persona, per i valenti Professori e gli alunni tutti del benemerito Collegio Internazionale di S. Monica e per lo storico Ordine Agostiniano, vivaio di Santi e di dotti.

 

Il padre Trapè al Prefetto della S.C. pro Institutione Catholica:

 

Roma, 14 febbraio 1969

Eminenza Reverendissima,

in seguito al colloquio che l’Eminenza V. Rev.ma ha concesso questa mattina all’umile sottoscritto e al Preside degli studi dell’Augustinianum mi permetto esporLe in linee generali il progetto dell’Istituto patristico, del quale ho avuto la gioia di parlarLe.

L’Istituto patristico, per cui si stanno costruendo gli ambienti a fianco dell’Augustinianum, in via S. Uffizio, 25, ha come scopo: 1) di dare la licenza in teologia con la specializzazione in patristica; 2) di introdurre i già licenziati nel metodo scientifico dello studio; 3) di incoraggiare tesi di laurea e ricerche speciali sulla teologia.

Il corso sarà articolato come segue: dopo il triennio di teologia istituzionale, che si concluderà con il baccalaureato, si avrà il biennio di corsi specializzati per la licenza che saranno divisi in due sezioni: una di teologia biblica e dommatica; e l’altra di teologia patristica, con particolare riferimento a sant’Agostino. Il primo anno sarà dedicato alla teologia ante-Nicena, il secondo a quella post-Nicena, specialmente latina. Il biennio si concluderebbe con l’esame di licenza con specializzazione in patristica.

Dopo la licenza, per gli alunni che desiderano proseguire nello studio della patristica, si avranno dei corsi speciali sull’ambiente patristico greco e latino: sfondo culturale, liturgico, storico, geografico, archeologico, ecc., oltre alle altre lezioni specializzate su argomenti direttamente patristici più approfonditi.

Il terzo anno si concluderebbe, se la S. Congregazione vorrà concederlo, con un diploma in patristica e con l’abilitazione a scrivere una tesi « ad lauream » su argomenti patristici.

L’Istituto inviterebbe a collaborare i professori di patrologia disponibili a Roma e, per quanto possibile, anche fuori di Roma.

Grato all’Eminenza V. Rev.ma dell’incoraggiamento che ha dato al nostro umile intento di servire la Chiesa in un settore particolarmente importante degli studi ecclesiastici, come quello dei Padri, oso pregarLa di voler interporre la Sua alta autorità affinché la collaborazione tra i cultori di patrologia sia la più larga possibile e Le confermo con piacere che l’Istituto vorrebbe iniziare le sue lezioni nel prossimo anno scolastico.

Voglia benedirmi, Eminenza, mentre mi confermo...

 

Risposta del Prefetto della S.C. pro Institutione Catholica:

Roma, 17 febbraio 1969

Chiar.mo e Rev.mo Signore,

abbiamo preso visione del cortese esposto che Ella ci ha inviato, in seguito ad un precedente cordiale colloquio, in data 14 corrente, intorno al Suo progetto di un Istituto Patristico presso il Centro di studi teologici superiori “Augustinianum”.

Ci congratuliamo per la proposta, non esente di ardimento, maturata in lunghi anni dalla P. V. Rev.ma, la quale ci sembra destinata a dare un reale contributo al progresso delle scienze teologiche.

L’attuazione, per altro, esigerà non poche valide energie operanti con severo metodo scientifico, dato che un Istituto Patristico, per rispondere veramente al suo scopo, deve abbracciare un vasto arco d’indagine, che dalla filologia si estende alla « filosofia» dei vari scrittori e dottori della Chiesa d’Oriente e d’Occidente, prima ancora di poter giungere alle sintesi teologiche particolari e generali.

In linea di massima approviamo, per quanto ci riguarda, le linee maestre dell’erigenda istituzione. Sarà indubbiamente opportuno esaminarle e determinarle in uno « Statuto », con « programmi » specifici, il quale dovrebbe tener conto delle Normae quaedam che questa Sacra Congregazione ha emanato per tutte le Facoltà e Centri di studi superiori ecclesiastici il 20 maggio 1968.

Per quanto si riferisce alla « teologia ante-Nicena », ed anche al pensiero patristico dei tre secoli successivi, è indispensabile la conoscenza dei Padri delle Chiese Orientali, anche se cotesto «Istituto Patristico » si dedicherà principalmente alla Patrologia Latina. E poiché sulle varie scuole patristiche d’Oriente concentra il suo fecondo lavoro, da mezzo secolo, il Pontificio Istituto Orientale in Roma, vorremmo pregare la P. V. di assicurarsene la collaborazione, insieme a quella dei vari Atenei Romani, cominciando dal Lateranense cui l’Augustinianum è aggregato.

EsprimendoLe i più fervidi auguri per il miglior successo della Sua sapiente iniziativa, con sensi di sincero ossequio ci confermiamo...

 

Lettera del padre Trapè al Prefetto della S.C. pro Institutione Catholica:

1 luglio 1969

Eminenza Rev.ma,

In seguito alla lettera di codesta Sacra Congregazione del 17 febbraio u. s., che in linea di massima approvava le linee maestre dell’erigendo Istituto di patrologia - linee da me esposte nella lettera del 14 dello stesso mese di febbraio - il Consiglio dei Professori dell’Augustinianum ha preparato lo « Statuto » e i « programmi », tenendo conto delle Normae quaedam emanate da codesta Sacra Congregazione il 20 maggio 1968.

Molti studiosi, inoltre, ci hanno promesso la loro collaborazione... Ci si è pure assicurata la collaborazione dell’Istituto Orientale e dell’Anselmianum, oltre che dell’Università Lateranense, cui l’Augustinianum è aggregato. Crediamo pertanto di poter cominciare. E vorremmo farlo, com’era nei nostri voti, col prossimo anno scolastico.

Mi permetto perciò di chiedere a codesta S. Congregazione di volerci accordare il decreto di erezione del predetto Istituto patristico Augustinianum con le facoltà previste negli Statuti, di cui allego una copia, cioè le facoltà di concedere agli uditori ordinari - che, secondo gli stessi Statuti, abbiano frequentato regolarmente i corsi e superato gli esami - il Baccellierato e la Licenza in teologia con la specializzazione in patrologia, il Diploma di specializzazione patristica per chi abbia frequentato il terzo anno e, in fine, il Dottorato in teologia con la stessa specializzazione.

Il predetto decreto ci permetterebbe di annunciare in tempo l’avvenuta erezione dell’Istituto a quanti, tra i Superiori religiosi e Presuli delle Diocesi, possano esserne interessati. Sappiamo che alcuni lo sono, e crediamo che altri, quando ne siano a conoscenza, lo saranno parimenti.

In quanto poi agli Statuti restiamo in attesa di ogni suggerimento o correzione che codesta Sacra Congregazione volesse fare.

Rinnovando il più vivo ringraziamento all’Eminenza Vostra Rev.ma per l’incoraggiamento che ha dato al nostro umile intento di servire la Chiesa nel settore dello studio dei Padri, Le porgo deferenti ossequi...

 

Segue la risposta del Segretario della S.C. pro Institutione Catholica:

Roma, 1 agosto 1969

Reverendissimo Padre,

era nostro vivo desiderio di rispondere prima d’ora alla stimata lettera del 1° luglio u. s., con la quale la Paternità Vostra Rev.ma chiedeva a questa Sacra Congregazione il rilascio del Decreto di erezione dell’auspicato « Institutum Patristicum Augustinianum», quale derivazione dallo Studio Teologico omonimo, finora « aggregato » alla Facoltà Teologica della Pontificia Università Lateranense. Già in precedenza il Rev. padre Prospero Grech, Preside dello Studio medesimo, ci aveva presentato lo schema degli Statuti preparati per l’Istituto (schema trasmessoci ufficialmente in data 4 luglio dal Gran Cancelliere dell’Università). Purtroppo l’assoluta mancanza di tempo ci ha costretti a dilazionare fino ad oggi la nostra risposta.

Mentre Le chiediamo scusa per l’involontario ritardo, La informiamo che in data 30 luglio u. s. questa Sacra Congregazione ha inviato al Gran Cancelliere dell’Università Lateranense, in doppio esemplare, il desiderato Decreto di erezione canonica dell’Istituto (n. 184/69/14, in data 25 luglio 1969). Nell’attesa che un esemplare Le sia fatto pervenire dall’Università, ci premuriamo trasmetterGliene, qui unita (Allegato I), copia fotostatica, insieme a copia parimenti fotostatica della nostra lettera di trasmissione al Gran Cancelliere (Allegato II), affinché Ella possa prendere subito visione dei termini della concessione.

Attesa la fase di transizione in cui si trova attualmente la legislazione universitaria ecclesiastica, l’erezione concessa all’Istituto è solo « ad quadriennium et experimentum ». Ciò spiega come il testo del Decreto si presenti di dimensione e forma alquanto dimesse. Per la stessa ragione, esso non sarà pubblicato sugli « Acta Apostolicae Sedis ».

Nella citata lettera al Gran Cancelliere abbiamo scritto che avremmo inviato direttamente alla P. V. le nostre « Osservazioni » allo schema di Statuti. È quanto compiamo ora, unendo (in doppia copia) alla presente un fascicolo di 7 pagine dattiloscritte (Allegato III). Esse si riferiscono al testo degli Statuti già corretto a mano, che parimenti qui uniamo con preghiera di cortese restituzione (Allegato IV).

Mentre riteniamo di aver pienamente accolto, con l’erezione concessa, la domanda rivoltaci dalla P. V., rimaniamo a disposizione per tutte le delucidazioni che Ella credesse eventualmente di richiederci.

Non possiamo non formulare i più fervidi voti per il felice avviamento e la crescente affermazione dell’Istituto. Come ci siamo espressi nella citata lettera al Gran Cancelliere, consideriamo l’Istituto un sicuro servizio di fedeltà e di continuità dottrinale reso alla Chiesa. Non dubitiamo che la Paternità Vostra, il Suo Consiglio Generale, e tutti i Dirigenti, Docenti e Studenti dell’Istituto considereranno un onore ed un privilegio di farsi difensori e propagatori della Verità Rivelata, con lo stesso spirito e ardore con cui lo sono stati i Padri della Chiesa, tra i quali splende di particolare gloria il Santo Vescovo di Ippona...

 

Lettera del Prefetto della S.C. pro Institutione Catholica al Card. Gran Cancelliere della Pont. Univ. Lateranense.

Roma, 30 luglio 1969

Rev.mo Signor Cardinale,

con lettera n. 7857/69, del 3 luglio corrente, la Signoria Vostra Rev.ma ci trasmetteva copia di uno schema di « Statuta Instituti Augustinianum », preparati dai Padri Agostiniani del Collegio Internazionale S. Monica, per avviare la riforma del loro Studio Teologico a tenore delle Normae quaedam (20 maggio 1968). Anche il Chiar.mo Rettore dell’Università Lateranense, Mons. Antonio Piolanti, con lettera del 4 c. m., ci ha trasmesso eguale copia.

Fin dal febbraio scorso, il Rev.mo P. Agostino Trapè, Priore Generale dell’Ordine Agostiniano, ci ha spiegato a voce e per iscritto la peculiarità prevista da lui e dal suo Consiglio per la riforma del suo Studio Teologico. Egli si propone cioè di conferire al suo curricolo teologico una predominante impronta patristica, così da renderla la specializzazione prospettata per ogni Centro accademico teologico dalle citate Normae quaedam. Per meglio ottenere tale fine, la Curia Agostiniana sta conducendo a termine imponenti lavori edilizi, destinati a fornire nuove aule scolastiche e ampie sedi sia dell’imponente Biblioteca specializzata, sia di altre iniziative attinenti alla Patristica. Egli ha tenuto a sottolinearci che, con la scelta fatta, l’Ordine Agostiniano vuole dedicare le sue migliori energie intellettuali al rifiorire degli studi patristici, per rendere alla Chiesa un sicuro servizio di fedeltà e continuità dottrinale.

Tutto considerato, poiché la richiesta del Rev.mo P. Trapè non si scosta sostanzialmente dalla figura accademica finora rivestita dallo Studio Teologico di S. Monica, abbiamo accolto la sua preghiera di erigerlo in Istituto Patristico Augustinianum. Qui unito (Allegato), Le trasmettiamo in doppia copia il nostro Decreto in data 25 c. m., pregandoLa di farne pervenire una al Rev.mo Priore Generale. Poiché si tratta di uno sforzo che dovrà essere collaudato dai fatti, l’erezione è per ora solo sperimentale; pensiamo che, dopo un quadriennio, sarà possibile appurare l’opportunità o meno della sua erezione definitiva.

Ci è gradito informare la S. V. Rev.ma che stiamo ultimando l’esame degli Statuti suddetti. Prevediamo, per altro, che sarà necessario introdurvi varie modifiche, per cui sceglieremo di inviarli direttamente al P. Trapè perché ne curi una nuova redazione, da farci poi pervenire per il tramite della S. V...

 

Decretum S.C. pro Institutione Catholica quo Institutum Patristicum Augustinianum ad quadriennium et experimentum erigitur.

Sacra Congregatio pro Institutione Catholica, attenta commendatione Magni Cancellarii Pontificiae Universitatis Lateranensis, cum compererit Studium Theologicum Collegii Internationalis Sanctae Monicae in Urbe, die 29 mensis septembris a. D. 1965 Facultati Sacrae Theologiae eiusdem Universitatis « aggregatum », ad mentem documenti « Normae quaedam » die 20 mensis maii 1968 promulgati finem peculiarem sibi praestituisse studium Sanctorum Patrum praesertim Sancti Augustini, petitionem Prioris Generalis Ordinis Augustiniani libenter excipiens, idem Studium Theologicum in « Institutum Patristicum Augustinianum» hoc Decreto ad quadriennium et experimentum erigit atque erectum declarat, eiusdem alumnis potestate facta ab eadem Lateranensi Facultate academicum Sacrae Theologiae Baccalaureatus gradum post tertium curriculi annum adipiscendi, Licentiae post quintum, speciale Diploma post sextum, Doctoratum denique post septimum, cum specializatione Patristica, omnibus fideliter impletis conditionibus quae in peculiaribus Statutis ab hac Sacra Congregatione approbatis praefiniuntur, in primis de studiorum ratione, de experimentis atque examinibus sub vigilantia memoratae Facultatis ducendis, ceteris servatis de iure servandis; contrariis quibuslibet minime obstantibus.

 

Lettera del padre Trapè al Prefetto della S.C. pro Institutione Catholica e al Gran Cancelliere della Pont. Univ. Lateranense.

Roma, 25 settembre 1969

Reverendissimo Signor Cardinale,

tornato in sede dopo un lungo viaggio all’estero, soltanto ora, e mi scuso del ritardo involontario, mi è possibile presentarLe i miei sentimenti di viva e profonda gratitudine per aver accolto la mia richiesta, fatta a nome dell’Ordine Agostiniano, di erigere in Istituto Patristico Augustinianum lo Studio Teologico di S. Monica.

Sono sicuro che la fiducia accordataci spronerà l’Ordine a dedicare le sue migliori energie intellettuali nel campo degli studi Patristici. Sono anche convinto che, formando i giovani all’amore e allo studio dei Padri, il nostro Istituto potrà rendere un utile servizio alla Chiesa. Ed è questa, Signor Cardinale, la nostra aspirazione più ardente.

In un recente congresso di studiosi, tenutosi all’Escoriale, la notizia da me comunicata della avvenuta erezione dell’Istituto Patristico Augustinianum ha prodotto nella scelta assemblea unanime soddisfazione ed espressioni di viva gratitudine verso il Santo Padre e verso di Lei.

Lieto di rinnovarLe i sensi del mio religioso ossequio, mi confermo...

 

P. Trapè ha imbastito un’infinità di motivi per far capire l’utilità della costruzione dell’Ateneo Augustinianum, ne ha esposto in tante riunione dei superiori maggiori la necessità, ha studiato e usato mille peripezie perché fosse quanto prima approvato e realizzato. Ha cercato e trovato i fondi per la costruzione e l’arredamento dell’Ateneo, non badando ad umiliazioni e risposte negative, ne ha completato i lavori nel più breve tempo possibile, non ha lasciato debiti, anzi ha aumentato i proventi per la sussistenza dell’Istituto.

Di tutto questo ne parlò al Monastero delle Agostiniane di Cascia, verso le quali si è sentito sempre in debito:

 

Roma, 10 maggio 1968

M. Rev. Madre,

il 6 maggio scorso, con alcuni mesi di ritardo sul previsto, sono cominciati i lavori per la costruzione dell’Ateneo. La scavatrice sta facendo un rumore infernale. Per me è stato un giorno di trepidazione. Abituato a vivere in mezzo ai libri, non so capire come possa vivere (e Dio non voglia che vi debba morire) in mezzo ai mattoni. In ogni modo, l’Ateneo era necessario: questa l’opinione della Rev.ma Curia e mia; bisognava dunque cominciare. E nel nome del Signore abbiamo cominciato.

L’occasione propizia mi induce a scriverle per esprimere a Lei e alla sua Comunità i sentimenti di gratitudine e di fiducia: gratitudine per il contributo che generosamente mi ha dato e fiducia per quello che non meno generosamente mi ha promesso.

Penso in questi giorni alla parabola evangelica dell’uomo che cominciò a edificare e non poté giungere alla fine, e prego il Signore che in nessun senso si applichi al P. Generale.

 

Il padre Trapè ebbe la gioia di vedere inaugurato l’Istituto Patristico il 4 maggio 1970 da S. S. Paolo VI accompagnato da 21 Cardinali e da un numeroso gruppo di prelati e di Superiori di Ordini religiosi. Dell’Augustinianum fu professore prima e Preside dal 1981 fino alla morte.


Relazione del p. Trapè per il Capitolo generale dell'Ordine Agostiniano del 1983 sull’Istituto patristico augustinianum

Perché i Padri capitolari possano formarsi un'idea rapida e precisa dell'Istituto Patristico in questa breve relazione toccherò i seguenti punti: storia, importanza, attività, necessità, rimedi.

 

1. Storia

Per la storia stralcio dal proemio degli Statuti dell’Istituto, approvati ad experimentum dalla S. Congregazione, quanto segue, aggiungendo alcuni particolari utili a sapersi. L'Augustinianum è l'erede dello Studio generale dell'Ordine, esistente presso la Curia generale a S. Agostino fin dal sec. XIV, arricchito nel sec. XVII della splendida biblioteca Angelica e trasferito nel 1882 nell'attuale sede di via S. Uffizio. Nel 1908 ottenne la facoltà teologica e di diritto canonico che non ebbero vita lunga a causa della prima guerra mondiale. Riaperto dopo la guerra fu chiuso nel 1931 dopo la Deus scientiarum Dominus; chiuso di nuovo, non si sa perché, nel 1950, fu riaperto nel 1955 quando la S. Congregazione non concedeva più Facoltà teologiche autonome. Fu giocoforza appoggiarsi ad una Università romana. Fu scelta la Lateranense. Il 29 settembre del 1965 la S. Congregazione degli studi l'aggregava all'Università Lateranense e il 25 luglio del 1969 la stessa Congregazione erigeva l'Istituto Patristico Augustinianum come Istituto di specializzazione sui iuris incorporato alla Facoltà teologica della stessa Università.
In seguito a questa approvazione l'Augustinianum è l'unico centro di studi nell'Ordine che, oltre il Baccellierato in Teologia, abbia la facoltà di concedere i seguenti gradi accademici:
1) Licenza  in Teologia e scienze patristiche;
2) Dottorato  in Teologia e scienze patristiche;
3) Licenza e dottorato in scienze patristiche per chi non avesse una specifica preparazione teologica.

 

2. Importanza
L'importanza singolare dell'Istituto può essere dedotta per vie esterne e per vie interne:
1) vie esterne: a) la stima che ne hanno mostrato i Sommi Pontefici Paolo VI, che volle inaugurarlo personalmente, e Giovanni Paolo II, che lo ha onorato di una sua visita l'anno scorso. L'uno e l'altro Pontefice per l'occasione hanno tenuto discorsi di alto elogio dell'Istituto – il primo lo chiamò una coraggiosa impresa che risponde in pieno ai bisogni attuali della Chiesa ‑, e di viva raccomandazione degli studi patristici; b) la stima delle Congregazioni romane che ricorrono ad esso per consultazioni scientifiche; e) la stima dei Professori estranei all'Ordine, ecclesiastici e laici, che si sentono onorati d'insegnare nell'Istituto.
2) vie interne. Queste hanno per oggetto l'importanza, soprattutto in questo momento, degli studi patristici ‑ su di essi, oltre gli interventi del Concilio e dei Sommi Pontefici, la S. Congregazione per l'Educazione cattolica sta preparando un solenne documento ‑ e perciò dell'Istituto che li promuove a livello scientifico ‑ ricerche e incontri ‑ e a livello scolastico. Va ricordato che l'Istituto patristico è l'unico del genere che esista a Roma e nella Chiesa, e potrebbe diventare non solo, com'è di fatto da 12 anni, punto d'incontro degli studiosi di patrologia, ma anche uno dei centri, in nome dei Padri, dell'ecumenismo. Ritengo che l'Ordine possa essere fiero di questa realizzazione e del servizio che attraverso essa può rendere alla Chiesa sul piano culturale e scientifico.

 

3. Attività
Vorrei ricordare l'attività dell'Istituto con le parole stesse con le quali la rievocò Giovanni Paolo II nel discorso al quale ho accennato: Considero con grande stima, disse il Pontefice, le iniziative culturali qui in atto. Prima di tutto: i corsi di teologia e di patrologia. So che li tengono professori di provata competenza, ecclesiastici e laici e tra quelli, oltre gli agostiniani, membri di diverse famiglie religiose; e che li seguono con interesse numerosi giovani, appartenenti anche essi, come i professori, al mondo internazionale, segno anche questo dell'universalità della Chiesa. E mi è motivo di gioia apprendere che vi sono anche alunni provenienti dalla Polonia. Poi gli incontri di studiosi dell'antichità cristiana. nei quali i cultori delle scienze patristiche, italiani ed esteri, spinti dall'amore per la verità, s'impegnano, con le risorse storiche e filosofiche, che sono loro proprie, ad approfondire i grandi temi di quell'epoca lontana e vicina della vita della Chiesa. E' da auspicare che dal loro assiduo lavoro la conoscenza della tradizione derivata dagli Apostoli tragga un grande profitto. La Chiesa è grata per questi studi e per l'impegno con cui i loro cultori li portano avanti. Anche i seminari di perfezionamento patristico meritano di essere continuati a beneficio di coloro che, impegnati già nell'insegnamento, vogliono approfondire le loro conoscenze approfittando della particolare competenza di altri loro colleghi. C'è infine la fervida attività della Cattedra Agostiniana impegnata nell'edizione bilingue dell'Opera omnia di S. Agostino, oltre che in un programma di approfondimento della filosofia e della spiritualità agostiniane, che tanta rilevanza hanno avuto ed hanno tuttora nella cultura cristiana.
Posso aggiungere specificando che gli incontri di studiosi dell'antichità cristiana è frequentato da un numero crescente di Professori italiani e stranieri; che in due anni i seminari di perfezionamento, a numero chiuso, sono stati seguiti da circa 50 Professori; che hanno conseguito i gradi accademici al seguente numero di alunni: 1) 101 (in 14 anni) il Baccellierato in Teologia (quasi tutti dello Ordine), 2) 30 la Licenza in Teologia e nelle scienze patristiche, appartenenti a diversi ordini religiosi, a diverse diocesi, a diversi continenti; 3) 17 il Dottorato. Di questi alcuni già insegnano in centri universitari, in Europa e fuori. Va aggiunta tra le attività anche quella del Dizionario di antichità cristiana in 3 voll., dei quali in questi giorni è uscito il primo. Queste attività e questi frutti potranno essere continuati e moltiplicati se l'Ordine terrà presenti le necessità dell'Istituto e verrà incontro ad esse con generosità. Le esporrò brevemente.

 

4. Necessità
Le necessità riguardano i professori, gli alunni, il personale, i mezzi finanziari. Di ciascuno in particolare.
1) I professori.
Nel ciclo di specializzazione patristica non mancano professori, mancano professori agostiniani Ora sono questi che occorrono, almeno per i corsi portanti come i quattro corsi fondamentali, nei quali, invece, di professori agostiniani ce n'è uno solo. Più generalmente si può dire che almeno una metà dei professori dovrebbe essere nostra se si vuole che sia tenuto veramente da noi. Ora invece ecco i fatti. In questi 13 anni di vita dell'Istituto si sono laureati in esso ben 17 alunni, dei quali però solo 4 agostiniani, e di essi solo uno insegna nell'Istituto, e non a tempo pieno. E' un fatto sconsolante, che non dipende, certo, dal mancato interesse della direzione dell'Istituto. Parimenti mancano professori nel ciclo istituzionale, in particolare professori di dommatica a tempo pieno.
2) Alunni.
Anche per gli alunni le cose non vanno molto bene: questo anno su 64 iscritti ai corsi di specializzazione patristica solo 4 sono agostiniani. Segno evidente che l'interesse per gli studi patristici, che nell'Ordine dovrebbe essere prevalente, data la sua tradizione e l'impegno che ha preso di servire la Chiesa in questo settore, non è, invece, molto grande. Questo fatto, anch'esso sconsolante, riguarda tanto i giovani che i loro superiori: gli uni e gli altri mostrano di non sentire molto l'impegno del servizio che dobbiamo alla Chiesa in questo settore, impegno che ci siamo liberamente assunto. Giacché si parla di alunni vorrei aggiungere che anche nel primo ciclo, quello istituzionale, gli alunni non sono molti e dovrebbero essere di più per il migliore funzionamento dei corsi.
3) Personale.
Anche il personale scarseggia: ci vorrebbe un aiutante per il bibliotecario – compito questo importantissimo ed essenziale per l'Istituto –; un aiutante per la segreteria e per l'economato – compito anch'esso insostituibile – e un aiutante per la Rivista Augustinianum, che ha una grande missione da compiere per l'Istituto e per la cultura patristica.
4) Mezzi finanziari.
In ultimo, tra le necessità dell'Istituto, occorre accennare anche a quelle finanziarie. In questo sessennio la Curia generalizia ha elargito un sussidio annuale per la biblioteca, che è la biblioteca del Priore Generale, e un sussidio mensile per le spese dell'Istituto, proveniente, quest'ultimo, dagli affitti dei locali del Collegio, disposti a questo scopo all'atto dell'erezione dell'Istituto stesso.
Si deve però osservare che questo duplice sussidio, anche se nel corso degli anni e stato gradatamente rivalutato, non è sufficiente alle crescenti necessità sia della biblioteca che dell'amministrazione dell'Istituto. La carenza è sensibile tanto per l'una quanto per l'altra. La seconda si aiuta con gli affitti dell'Aula magna, molto richiesta, ma questi affitti importano un faticoso lavoro e ripropongono la questione del personale.
Occorre pensare poi a dare ai professori estranei all'Ordine un compenso più decoroso di quello finora retribuito. Essi sono generosi con noi – e va loro tributato un grande plauso –, ma non possiamo dimenticare di essere giusti con loro.

 

5. Rimedi
Questi derivano dalle necessità prospettate. Li riassumo brevemente. Per dare all'Istituto Patristico maggior consistenza e assicurarne lo sviluppo:
1) occorrono più professori agostiniani La soluzione sarebbe che i 4 giovani che si sono laureati all'Istituto fossero destinati all'insegnamento in esso. Ho detto sopra che di 4 laureati solo uno, e non a tempo pieno, vi insegna;
2) occorre destinare un numero maggiore di giovani a studiare patristica all'Istituto in modo di averne preparati almeno quanti siano necessari per l'Istituto stesso o per le Provincie. In quanto ai giovani che vengono a studiare a Roma dovrebbe essere maggiore il numero anche di quelli del ciclo istituzionale. In qualche anno stati veramente pochi, tanto da mettere in rischio i corsi;
3) occorre fare il sacrificio di mettere a disposizione qualche religioso in più per l'adeguata organizzazione dell'Istituto;
4) occorre infine che la Curia generalizia e le Provincie si impegnino per un contributo finanziario maggiore. Penso particolarmente alla biblioteca. Sarebbe auspicabile che ogni Provincia la considerasse come sua – è infatti dell'Ordine –, e stanziasse ogni anno un contributo per essa, come alcune hanno già lodevolmente cominciato a fare e alle quali va il nostro ringraziamento;
5) in ultimo e soprattutto occorre che tutti – Curia generalizia, Superiori, Provinciali e religiosi – sentiamo la giusta fierezza di avere l'Istituto e la ferma volontà politica di sostenerlo e svilupparlo a servizio della Chiesa e a continuazione della tradizione degli studi ecclesiastici che l'Ordine ha sempre avuto e privilegiato. Il più lo abbiamo fatto. Ora resta il meno: continuare e sviluppare. E' possibile. E confido che si vorrà fare. Altrimenti – non vorrei dirlo, ma non posso tacerlo –, altrimenti... l'Istituto Patristico passerà, prima o poi, in altre mani. Ordini religiosi pronti a raccoglierne l'eredità ci sono, e bene agguerriti.

 

   

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