Perito e Padre conciliare nel Concilio Vaticano II

 

Il P. Trapè dall’ottobre 1960 venne scelto come membro della Pontificia Commissione teologica per la preparazione del Concilio Vaticano II, dall’ottobre 1962 perito del Concilio e, con la sua elezione a Priore Generale dell’Ordine, padre conciliare.

 

 

20 luglio 1960

 

Beatissimo Padre,

Umilmente prostrato ai piedi della Santità Vostra, mi permetta di esprimerLe la mia filiale riconoscenza per la grande paterna bontà con la quale si è benignamente degnata di annoverare la mia umile persona tra i Membri della Commissione Teologica per la preparazione del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Per rispondere alle Sue auguste intenzioni impegnerò, Beatissimo Padre, tutte le mie modeste energie con dedizione assoluta e con quell’umile amore per la Santità Vostra e per la Chiesa che ho cercato d’imparare, in tanti anni, dall’esempio e dalle opere del Vescovo d’Ippona.
Consapevole però come sono della mia pochezza e della mia insufficienza, imploro sui miei propositi, propiziatrice di celesti grazie, l’Apostolica Benedizione.

 

La sua trepidazione mista ad una gioiosa e orgogliosa commozione:

 

In questo delicato lavoro, per la Costituzione della mia Sottocommissione – De deposito custodiendo – insieme al Presidente (della Commissione) il Segretario ha voluto associare anche me. Onore e onere: ma io sento più il secondo che il primo. Ma nel lavoro c’è la soddisfazione veramente intensa di sapere che è speso per gli interessi immediati della Chiesa universale.

...Ti ringrazio cordialmente degli auguri per la mia nomina a membro della Commissione Teologica nel Concilio: il lavoro è cominciato e non sarà facile.

Nella Costituzione Lumen Gentium ho avuto parte anch’io – lo dico con soddisfazione – sia prima che nel Concilio, dov’io stavo col cuore trepidante e pieno di speranza.

   

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