Sopravvivenza

 

Trapè che desidera…

 

il futuro dell'agostinismo: un tema che mi sta estremamente a cuore e sul quale ho lavorato come ho potuto, soprattutto cercando di chiarire le interpretazioni agostiniane perché partendo da una interpretazione più possibile aderente al testo agostiniano, fosse più facile capire le diverse forme dell'agostinismo, che hanno tanto influito i secoli della Chiesa.

In quanto all'edizione bilingue dell'Opera Agostiniana… il cammino, anche se ne è stato fatto molto, è ancora lungo. Non nascondo il desiderio di veder compiuta questa edizione bilingue dell'Opera Omnia di S. Agostino, che rappresenta una novità e, diciamo pure la parola grossa – un monumento per la Cultura Italiana –. Ma chi dispone tutto è Dio, noi non siamo che servi inutili…

 

 

Carlo Cremona

 

Trapè, uomo esemplare per virtù religiose, per meriti scientifici, per incarichi delicati ricoperti; lui, che seppe portare il proprio umile nome e l’opera al fastigio di un eccezionale livello di dignità, di un vasto riconoscimento e conseguente rimpianto; di grato ricordo, da parte di estimatori suoi.

Eccezionale, infatti, tra gli uomini esimi della stessa taglia culturale, la dignità raggiunta dal suo nome e universalmente riconosciuta… ancor oggi, ulteriormente continuata in presenze e citazioni presso opere che hanno continuato i suoi medesimi studi.

Un fiume che non accenna a prosciugarsi e porta ancora frequenti riflessi delle sue onde.

Lui ringrazia, riversando l’onore, che rendiamo al suo nome e alla sua opera, a gloria di Dio solo; felice della parte rilevante che ne ha il suo, ormai da lui inseparabile, Agostino.

È un bisogno e un dovere per chi gli è stato amico: un atto di giustizia per il mondo della cultura, di riconoscenza da parte dei teologi, far resistere il suo nome al tempo che divora le memorie e i meriti.

Lo studioso più appassionato del Dottore massimo della Chiesa, cultore con amore di figlio, e divulgatore dei suoi scritti: merita!

Amore per Agostino e per l’Ordine Agostiniano, con una capacità da renderli: tutt’uno!

Per l’Ordine Agostiniano esse costituiscono una rifondazione del valore della Grande Unione medioevale, operata da Alessandro IV nel 1256.

Io potrei già rintracciare, inquadrandolo in quell’epoca, il seme delle grandi realizzazioni con le quali ha onorato l’Ordine Agostiniano, e onora anche la sua personalità, consegnandola, in certa misura, al ricordo della storia, quando raggiunse la piena maturità e il livello pubblico della sua azione.

Agostino e il suo particolare monachesimo, rivissuto nel carisma storico dell’Ordine Agostiniano che la Chiesa riconosce.

Agostino fu grande vescovo, grande intellettuale e maestro di vita spirituale…
Ma quello che lui avrebbe voluto assolutamente essere per prima cosa: servus Dei, uomo di Dio, monaco…

Trapè ha rivendicato la paternità agostiniana sulla realtà monastica che si onora del suo nome.

Egli ha ridato all’Ordine Agostiniano:

a) una paternità sicura;

b) un carisma, un indirizzo, uno scopo che consiste: interpretare questo Genio cristiano antico, renderlo presente nella nostra età e mantenerlo vivo semplicemente facendolo conoscere.

A misurarne le dimensioni personali in base alla sua modestia (per natura, era carattere che ambiva senza dubbio al riconoscimento, aveva sempre d’occhio l’onore del suo Ordine religioso, in epoche, secondo lui, che ad esso non venivano riconosciuti ufficialmente e globalmente i meriti storici di santità e di cultura che lo avevano contraddistinto nel passato.

Tra i più ricchi di spiritualità feconda e comunicativa, tra i più studiosi (nei due sensi, ricerca ed amore) del Mistero (Dio, Cristo, Chiesa, oltre la cultura umana); tra i più disinteressati, onesti, modesti; maestro, perché perenne discepolo alla scuola dei grandi del pensiero, notte e giorno, ragazzo o uomo maturo; sposato alla cultura nella sua varia ricchezza; scolaro di Agostino d’Ippona, di quei discepoli che assimilano l’essenza spirituale del loro maestro, perché ambiscono farsene figli ed eredi; come Platone per Socrate, come Porfirio per Plotino.

Il Nostro ha raggiunto, possiamo dirlo, un elevato livello di ricchissima dottrina generatrice di pura spiritualità.

Nell’offrirne, tuttavia, un rinnovato ricordo a chi lo ha conosciuto, stimato, amato, la lode che gli si tributa non è priva della consapevolezza di non dover noi tratteggiare la vita di un santo o di un genio; lui stesso, alieno se volessimo noi istituirgli una specie di processo canonico per virtù eroiche.

Intento che non riguarda né la sua onorata tomba di un servo inutile, quale si riteneva, nel compiere quanto doveva a servizio del suo padrone, da servire con tanta maggiore alacrità nel riconoscersi da lui straordinariamente dotato; né riguarda noi, nel ricordarlo…

Se Dio vuole, potrebbe interessare chi verrà, se il frutteto da lui piantato continuerà a maturare con abbondanza; ora no.

Questo richiamo storico sull’Ordine Agostiniano, ho voluto introdurlo non già per un’apologetica, peraltro oggi non più necessaria; ma perché costituì l’orgoglio della vocazione religiosa del padre Agostino Trapè; e per comporre una cornice alla fisionomia religiosa del Nostro.

Il discorso, infatti, permette di individuare le ragioni di stimolo per le sue certezze, i suoi entusiasmi, le sue rivendicazioni.

Dobbiamo dire: questo proposito del padre Agostino Trapè è miracolosamente riuscito: è intuizione ed opera sua.

Due iniziative innovatrici:

1) L’Institutum Patristicum Augustinianum;

2) La Nuova Biblioteca Agostiniana.

 

Debbo parlare di padre Trapè e dell’Institutum Patristicum Augustinianum, per lo studio e la ricerca scientifica dell’opera dei Santi Padri, della loro conoscenza nella storia. Debbo anche parlare della iniziativa dell’Opera Omnia di Sant’Agostino, pubblicazione delle Opere di Sant’Agostino tradotte in italiano, testo latino a fronte. Opera gigantesca a cura dell’Ordine Agostiniano in collaborazione con la Città Nuova Editrice.

Monumento!

Realizzazione ormai conosciutissima nel mondo scientifico.

Creatura sua, di massimo valore sociale e culturale, che onora la Chiesa: intuizione del padre Trapè.

La fondazione del Patristicum Augustinianum ha una sua genesi trapeana.
Che si sia imposto come un’istituzione accademica di grande valore, non cancella l’interesse personale di come è nato, di chi lo immaginò e realizzò, creandone la struttura fisica (la sede) e il complesso accademico.

È stato detto che la vita di questo religioso agostiniano, innamoratissimo del grande Santo il cui nome suggella la storia e tutta la spiritualità dell’Ordine monastico al quale padre Trapè si onorava appartenere, si riassume in un’espressione che bene la definisce: lo studio come apostolato …

 

 

Remo Piccolomini

 

Maestro impareggiabile di dottrina, grande comunicatore nell’offrirla, passionale e gioioso nel trasmetterla, amico generoso, sempre pronto ad incoraggiare, aiutare chiunque gli avesse chiesto qualcosa.

Ora che padre Trapè non c’è più, la riconoscenza, la gratitudine acquistano una dimensione che non può essere circoscritta e definita entro l’ambito angusto di un ricordo evocativo. Ha bisogno di qualcosa che cementi la presenza e ne renda viva la figura.

È un’eredità quella lasciata da Trapè da cui tutti noi possiamo trarre profitto perché la comunità agostiniana trovi energie nuove ed entusiasmi rinnovati sulla scia della continuità e dell’accettazione.

Per me egli rimane un esempio di vita, di coerenza, di amore, di testimonianza agostiniana, e soprattutto di dedizione alla vita e allo sviluppo dell’Ordine.

 

 

Alessandra Macajone

 

Ovviamente abbiamo parlato soltanto delle realtà più significative alle quali Padre Trapè ha posto mano gettando in esse energie, affetto, cuore e mente, e che hanno deciso del rinnovamento e della rifioritura di alcune porzioni dell’Ordine.

Giorno per giorno egli ha rassicurato con la sua illuminata e discretissima presenza ogni passo del nostro cammino e ora, con lui vicino dal cielo, insieme al S. P. Agostino, “cantiamo e camminiamo”!

 

Carissimo Padre Trapè,

ci sei stato Padre e Maestro,

vera “traccia di Dio” e delle sue vie

guida a comprendere la grande anima di Agostino

e ad amare, quale pista di santità,

l’ideale monastico che egli ci ha lasciato.

Nel solenne momento della morte

ci hai consegnato la tua fede

ardente, incrollabile, serena,

nella speranza dei beni eterni tanto attesi.

Ti sentiamo vivo in mezzo a noi

partecipe del nostro cammino

ancora padre, fratello, amico.

 

 

Il Cardinale Gantin

 

Per la morte di P. Agostino ho provato un profondo dolore e penso che sia stata una grandissima perdita per il suo Istituto, per i suoi discepoli, per i suoi numerosissimi ammiratori e per la Chiesa stessa.

Durature rimarranno le orme intellettuali, spirituali e sacerdotali del padre Trapè.

Il P. Agostino ha aiutato, sostenuto e accompagnato tanti sacerdoti e tanti laici con la luce del suo spirito e il conforto del suo esempio.

Come figlio della terra africana gli sarò sempre profondamente grato perché ha instancabilmente contribuito ad illustrare, illuminare e a far amare ed apprezzare il prestigioso magistero del S. Vescovo Agostino d’Ippona.

 

 

Il Cardinale Williams Baum

 

Ritengo doveroso che si ricordi la figura e l’opera del P. Trapè, che ha speso tutte le sue brillanti energie per comunicare alle nuove generazioni il pensiero del grande Maestro di Ippona, sant’Agostino. In particolare, rimangono testimonianze indelebili della sua persona l’Istituto patristico «Augustinianum», che egli fondò e diresse per tanti anni con sapienza e intelligenza, e la Nuova Biblioteca Agostiniana, che realizzò con ardita intuizione e coraggiosa determinazione, arrivando a pubblicare fino al ventiquattresimo volume.

Il P. Trapè, oltre a lasciare nel suo Ordine e in quanti l’hanno conosciuto un vivo ricordo di sé, costituisce per i ricercatori e i teologi un esempio di come si possa coniugare insieme la fedeltà assoluta alla Tradizione con l’appassionata ricerca di risposte nuove per i tempi nuovi.

 

 

Pontificia Università Lateranense

 

Il Rettore: + Pietro Rossano

Il padre Trapè è stato una di quelle persone uniche che la Provvidenza divina fa sorgere ogni tanto nella Chiesa per compiere un’opera d’eccezione a vantaggio di tutta la Chiesa, soprattutto della sua cultura teologica. Il suo nome brillerà nella storia non soltanto nella grande famiglia Agostiniana, ma tra tutti i cultori delle scienze teologiche e spirituali.

 

 

Franco Monteverde

 

Ma Trapè (come il suo grande Agostino), pur presente in molti rivoli, si trova nella sua interezza nella fonte, cioè nei suoi scritti. Stiamo esaudendo un desiderio covato a lungo dal Nostro, di raccogliere e mettere a disposizione di tutti, per ora in questo sito www.agostinotrape.it e poi in miscellanee, i suoi scritti, quelli che si trovano disseminati nelle riviste più disparate, non sempre facili da trovare e consultare, e quelli ancora inediti. È una abbondanza di scritti ‑ da lui stesso selezionati ‑sul pensiero di sant'Agostino, sulla teologia dommatica e spirituale, sulla spiritualità agostiniana, sulla storia dell'Ordine agostiniano, sulla vita religiosa, arricchiti sempre dalla profondità del pensiero, dalla forma e dal calore propri di Trapè.

Il Nostro era veramente dotto e pio ‑ proprio come sant'Agostino vuole che siano i teologi ‑, capace di unire insieme la spiritualità nella teologia e la teologia nella spiritualità.

Speriamo che anche nel cielo nel cielo goda insieme a noi, quaggiù, perché è stata completata, finalmente, la pubblicazione dell'Opera Omnia di Sant’Agostino.

   

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