Montegiorgio

 

Come testimoniano numerosi e significativi reperti archeologici, alcuni dei quali conservati nelle sale comunali, Montegiorgio è un antico insediamento piceno e romano. In età romana doveva far parte del territorio compreso nella centuriazione augustea che interessò la città di Falerio Picenus: in località Fontebella erano visitabili ruderi romani oggi non accessibili. Con la caduta dell'impero romano la continuità economica e culturale avviene per opera dell'autorità religiosa, divisa tra potere vescovile e centri monastici. L'impatto penetrante del monachesimo benedettino tra il 529 e il 540 prima, e successivamente quello farfense nell'VIII secolo, dilaga nelle campagne e riadatta resti di santuari, edifici romani, ricostruendo così quella rete politico-religiosa-amministrativa che farà da guida fino al XV secolo.

 

La struttura urbana di Montegiorgio risale al Medioevo, quando dal IX secolo vi si stabilirono i monaci Benedettini, che accolsero il nucleo abitativo intorno alla Chiesa di Santa Maria Grande - l'attuale San Francesco - e al Monastero. Fu feudo farfense, poi libero comune ghibellino, alternando momenti di lotta e riavvicinamento con il sorgere e lo sciogliersi di alleanze e leghe con la vicina Fermo. Nel 1299, schierandosi con il partito imperiale, Montegiorgio ottenne da Rianldo, Duca di Spoleto e Rettore della Marca, la giurisdizione sui castelli di Alteta, Cerreto, Francavilla, Monte San Pietrangeli, Monteverde e Rapagnano; ebbe l'esenzione della dipendenza di Fermo e, in altre parole, dal dovere del Palio dell'Assunta, dall'obbligazione alla Lega e dal dovere di partecipare al Parlamento.
Furono questi i momenti di maggiore espansione trrritoriale e di fermenti culturali, grazie all'insediarsi in territorio montegiorgese di due ordini religiosi: quello dei francescani presenti fin dal 1246 e degli Eremitani di Sant'Agostino nel 1265.
Un miglioramento dell'economia fu promosso da una prospera colonia ebrea che nel XIII secolo vi si spostò da Firenze: questa stimolò i commerci, esercitando le industrie della lana, del lino e della seta e l'artigianato, specie nel campo del cuoio e dei pellami.

 

L'autonomia cittadina tuttavia capitola successivamente di fronte al potere sempre più crescente della vicina Fermo; scarse sono le informazioni relative ai secoli XVI e XVII a causa di un incendio che nel 1700 distrusse parte dell'archivio del Paese. La storia successiva vedrà Montegiorgio, unitamente ad altre città della Marca, coinvolte nelle vicende dello Stato della Chiesa.

 

Sul finire del secolo XVIII, con l'invasione francese, Montegiorgio fu parte del dipartimento del Tronto, come capoluogo di Cantone. Restituito allo Stato Pontificio dopo la breve parentesi della Repubblica Romana del 1849, Montegiorgio nel 1860 segue le sorti dello Stato Italiano con l'annessione delle Marche al Regno d'Italia.

 

Estratto dal sito www.comune.montegiorgio.ap.it

 

   

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