Roma, S. Monica, 18 febbraio 1969.
Ai molto Rev.di Priori Provinciali, Commissari Provinciali, Priori del Conventi Generalizi e a tutti i Religiosi del medesimo Ordine, salute nel Signore.
Venerabili Fratelli,
Ci siamo dati da fare perché venissero stampate al più presto le nuove Costituzioni che, preparate con lungo studio e molto lavoro, il Capitolo generale speciale, celebrato a Villanova nell'America del Nord, ha approvato e promulgato, all’infuori di quelle cose per le quali era necessario il ricorso alla S. Sede; cosicché ora ciascun religioso potrà averle tra le mani, meditarle assiduamente e in esse guardarsi come in uno specchio, come il S.P. Agostino prescrive nella Regola (di cui queste Costituzioni intendono essere e sono un commento), e potrà così conoscere il suo progresso nella vita spirituale. A nulla assolutamente varrebbe avere delle leggi, anche ottime, se per mezzo di esse non ci rinnoviamo internamente ed esteriormente di giorno in giorno.
Non è necessario narrare la storia delle nuove Costituzioni. La si potrà conoscere benissimo leggendo l'ACTA O.S.A. a cominciare dall'anno 1960, e specialmente avendo tra le mani gli atti del Capitolo generale speciale.
Ma mi sia consentito di avvertire con insistenza che il rinnovato aggiornamento, che tanto la Chiesa desidera e che per noi è veramente necessario per servire al bene della Chiesa secondo la natura e il fine dell'Ordine seguendo i segni dei tempi, lo potremo realizzare tanto più efficamente quanto più insistentemente considereremo lo spirito e le leggi della Regola e delle Costituzioni: lo spirito per permearcene, le leggi per osservarle.
Soprattutto è necessario che consideriamo quei principi che, tratti dalla dottrina e dall'esempio del S.P. Agostino e dalla tradizione dei nostri maggiori, costituiscono l'anima di queste leggi. Questi principi sono: una singolare devozione e fedeltà verso la Chiesa e i Sommi Pontefici; una degna stima dell'eccellenza dello stato religioso con cui più pienamente ci consacriamo a Dio, più da vicino seguiamo Cristo, più fecondamente serviamo la Chiesa e più pienamente raggiungiamo la libertà interiore; e finalmente quella piena adesione alla sapienza, di cui ripieno lo stesso S.P. Agostino istituì la vita religiosa sul fondamento della vita comune e della carità fraterna, e mirabilmente abbinò la santa contemplazione con una giusta attività.
Se questi principi penetreranno profondamente le nostre menti e i nostri cuori, potremo facilmente comprendere ed eseguire tutto ciò che viene prescritto.
Perciò, Fratelli, con sommo impegno, con l'aiuto della divina grazia «teniamo a cuore la fraternità – per servirci delle parole che abbiamo detto ai Padri Capitolari alla fine del Capitolo (cfr. ACTA O.S.A. XIII [1968], p. 61) – amiamo l'unità, seguiamo l'agostinianità, coltiviamo l'interiorità, e questo non a parole o con la lingua, ma in opere e verità (1 Io. 3,18)».
In quanto a quello che ripetutamente viene ordinato dalle Costituzioni, che cioè ciascuna Provincia non solo possa –cosa che sempre fu in uso fra noi (cfr. Cap. Gen. an. 1575, decr. IX) – ma debba darsi degli statuti propri per determinare più specificatamente ciò che può giovare al bene della vita comune e al progresso della Provincia, comandiamo che ciò sa fatto al più presto, a norma delle Costituzioni.
Ora non resta che ringraziare di cuore tutti i componenti della nostra Famiglia religiosa i quali, sia con l'orazione che con lo studio indefesso e con l'opera diligente, privatamente o nelle varie commissioni e nelle sessioni del Capitolo generale speciale, sostennero il peso del rinnovamento del testo delle Costituzioni.
«E la pace di Cristo che supera ogni sentire umano custodisca i vostri cuori e le vostre intelligenze in Cristo Gesù, nostro Signore » (Fil. 4,7).
Invocando per voi dal Signore ogni prosperità, affettuosamente benediciamo tutti. |
Lo spirito dell'Ordine
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